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L'Accademia inaugura l'anno accademico

on Saturday, 18 January 2020 16:19

Previsiti per il 2020 nuovi spazi, accordi e progetti per migliorare le attività della comunità Accademica

L'Accademia di Belle Arti ha inaugurato oggi il suo 236esimo anno accademico.

A prendere parte alla cerimonia anche la Vicensindaca Cristina Giachi, che nel suo discorso ha voluto ricordare che "l'Accademia di Belle Arti è un'istituzione di alta formazione che affonda le proprie radici nella tradizione umanistica e si sviluppa nella contemporaneità in un continuo ciclo di rinnovamento. In questi anni si è aperta sempre più verso la città e il territorio con mostre di allievi, rassegne, eventi performativi, convegni diventando sempre più una parte viva del tessuto culturale e civile di Firenze". La Vicesindaca ha anche colto l'occasione per annunciare un progetto importante sia per il Comune di Firenze, sia per l'Accademia di Belle Arti: quello cioè di "destinare nei prossimi anni la Fondazione Carnielo all'Accademia, la quale potrà collocarvi alcune sue attività e allo stesso tempo impegnarsi a custodire, insieme alla sua preziosissima funzione, anche il lascito Carnielo".

Una questione quella degli spazi che è stata ripresa anche dal Direttore dell'Accademia di Belle Arti, Claudio Rocca, nel suo discorso inaugurale in cui ha annunciato l'imminente trasferimento di alcuni corsi del biennio alla Manifattura Tabacchi. Un trasferimento temporaneo, che dovrebbe avvenire nel secondo semestre e getta le basi per un rapporto più duraturo con il complesso ex industriale in via delle Cascine. "Quello degli spazi - continua il Direttore Rocca - è per noi un problema prioritario da affrontare tanto che alcuni dei nostri corsi di specializzazione non sono attivi proprio per questo motivo. Con il Presidente Carlo Sisi, infatti, abbiamo lavorato sin da subito su questo argomento e poche settimane fa abbiamo ricevuto dal Demanio la conferma all'utilizzo degli spazi dell'Oratorio dei Pretoni".

Tra i progetti sui quali la direzione sta puntando la sua attenzione una relazione sempre più stretta con le altre istituzioni pubbliche di formazione artistica a Firenze (Conservatorio e Isia, facenti capo anch'esse al comparto Afam ndr). "Con loro - ha sottolineato Rocca - stiamo mettendo a punto progetti congiunti per la realizzazione di master e percorsi di ricerca, nonché la creazione di un vero e proprio Polo delle Arti, vicino un po' al concetto di Politecnico ma diverso da questo per la nostra specificità". Molto importanti anche le relazioni costruite con le istituzioni artistiche fiorentine (fra le quali Museo Novecento, Galleria dell'Accademia, Uffizi, Murate Art District, Palazzo Strozzi, Mus.e, Museo Stibbert) e con i Comuni della Città Metropolitana, ad esempio con Montelupo Fiorentino, con cui si aprirà a breve un master in Ceramica". Fra le collaborazioni in atto il Direttore ha anche citato quella con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, grazie alla quale presto la Sala Ghiberti dell'Accademia sarà trasformata in sala espositiva.

Presente alla cerimonia anche un rappresentante degli studenti, Saverio Osso, che ha aperto il suo intervento rivolgendosi agli studenti e a tutta la comunità accademica in generale, facendo leva sul senso di responsabilità di ciascuno. "Le regole - ha detto il neo presidente della Consulta - ci sono per garantire la libertà di azione di tutti, per questo come Consulta degli studenti non siamo qui solo per criticare il sistema ma per trovare soluzioni insieme. Questo è un periodo di grandi cambiamenti, sia per il comparto Afam sia per la nostra Accademia e rispettare le regole è utile per esprimersi tutti al meglio. A noi studenti piacerebbe rinsaldare il legame con la città e proporre ad esempio degli eventi per esporre negli spazi culturali cittadini. Ci dispiace, però, vedere spesso sminuite le nuove forme d'arte, penso ad esempio alla street art". Osso rilancia poi dicendo che "a fine mese tutti i rappresentanti delle Consulte Afam saranno a Firenze per discutere della situazione del Comparto anche in relazione al cambio del Ministro e tutti gli altri problemi, ahimè risaputi: fondi insufficienti, spazi inadeguati, personale docente che tarda ad essere nominato ".

Nel corso della giornata hanno ricevuto il titolo di Accademico d'onore:

Zeng Yi, primo Accademico d'onore di origine cinese, per il suo lavoro di fotografo e testimone del tempo, attraverso la più alta espressione artistica e documentale, ci restituisce la memoria di quella Cina altrimenti invisibile, quella delle province più lontane e ai più sconosciute che, senza il suo prezioso lavoro di artista e fotografo, le future generazioni non riuscirebbero a conoscere ed a comprendere pienamente.

Mons. Timothy Verdon, direttore del Museo dell'Opera del Duomo, Per il suo prezioso contributo agli studi sulla storia dell'arte italiana, alla sua valorizzazione e divulgazione nel mondo. Per l'opera di riorganizzazione e le innovazioni apportate alla fruizione del patrimonio museale di uno dei Musei più importanti per l'identità della città di Firenze.

Federico Tiezzi per il suo lavoro di regista e per aver saputo magistralmente creare un ponte tra il Teatro, l'Arte e i suoi protagonisti. Per la sua opera, vero punto di riferimento del teatro d'avanguardia a livello internazionale.

Sandro Lombardi per la sua intensa carriera di interprete, grazie alla quale si pone fra le figure più attive e carismatiche del panorama artistico e culturale del nostro tempo. Per aver restituito al pubblico e fatto rivivere sul palco il ritratto di grandi maestri dell'Arte. 

L'artista Lucia Marcucci, per la sua carriera artistica e l'opera instancabile, aperta sull'umano, pervasa dall'ironia e felicemente critica verso la società in ogni media da lei usato, affinché sia da esempio alle nuove generazioni di artisti.

La direttrice del Frankfurter Kunstverein, già direttrice della Strozzina a Firenze, Franziska Nori, per la puntuale e preziosa attività di promozione e valorizzazione dell'arte contemporanea, attraverso la quale ha saputo aprire la città di Firenze al dibattito artistico e teorico sul contemporaneo, donando allo stesso tempo, attraverso le innumerevoli manifestazioni artistiche da lei curate, centralità alla cultura contemporanea degli ultimi decenni.

Un gruppo di personalità rilevanti nel panorama artistico-culturale cittadino e internazionale, differenti fra loro per ambito disciplinare. Una varietà che per il Presidente Carlo Sisi si rispecchia nella "interdisciplinarietà che trova all'interno dell'Accademia il fulcro". "Questo - ha detto il Presidente Sisi - deve essere un luogo che vive all'interno della città in una dialettica e una organicità degli scambi, perché l'Accademia sia sempre più radicata all'interno di essa con una funzione di dialogo interdisciplinare, recuperando per certi versi quel tema molto amato nell'Ottocento che è quello del sincretismo delle arti".

A ricevere il titolo di professore emerito quest'anno l'artista Adriano Bimbi e lo Storico dell'Arte Marco Cianchi.

L'immagine in apertura è una riedizione della medaglia commissionata da Maria Luisa d'Austria all'incisore Giovanni Antonio Santarelli nel XVIII secolo e utilizzata per la prima volta agli inizi del 1800 per premiare i vincitori dei concorsi triennali d'arte banditi dall'Accademia Leopoldina. In basso una selezione dei momenti salienti della giornata.

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