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TEATRO STUDIO KRYPTON

on Tuesday, 10 January 2012 23:38

 

http://www.teatrostudiokrypton.it/

 

teatro/danza/arti visive

gennaio/maggio 2012

 

Le opere di Jannis Kounellis ed Enrico Castellani in scena

per il progetto speciale OA di Giancarlo Cauteruccio

 

Apertura con Babilonia Teatri, premio Ubu 2011

poi da Fanny & Alexander ai Motus per concludere con il ritorno

di “Roccu u stortu”, grande successo di Fulvio Cauteruccio

 

Comunicato stampa

 

Si intitola “Entanglement” la stagione 2012 ideata da Giancarlo Cauteruccio per il Teatro Studio, al secondo anno di gestione da parte della Compagnia Krypton.

Il programma, realizzato con il sostegno di Scandicci Cultura e della Regione Toscana, si ispira al concetto di ‘matassa’, ‘groviglio’, nella traduzione del termine inglese che negli anni Trenta adottò la fisica quantistica per definire la complessità delle relazioni tra i sistemi che si influenzano a vicenda anche se separati e distanti tra loro.

Quell’interconnessione tra i linguaggi dell’arte (“rizomatica” parafrasando Deleuze) è la base fondante del progetto che include campi nuovi e si addentra in territori inesplorati.

 

Si conferma la presenza di compagnie di teatro d’arte, di nuovi drammaturghi, delle eccellenze della scena emergente e l’apertura alla danza, con Babilonia Teatri, Letizia Renzini / Marina Giovannini, Fanny&Alexander, Zaches, I Sacchi di Sabbia, Gogmagog, Motus e Fulvio Cauteruccio con Francesco Suriano.

 

Giancarlo Cauteruccio affronta una nuova dimensione della sperimentazione teatrale aprendo lo spazio della messa in scena a inediti autori: gli artisti contemporanei, le cui opere costituiscono il punto di partenza della drammaturgia che qui fa a meno del testo per esplorare le lingue del teatro.

OA”, acronimo di Opera e Azione, è il titolo del progetto speciale in cinque atti che si articola nell’arco di cinque mesi.

Il primo atto (29-31 gennaio), “Lo spazio nella parola”, si svolge intorno all’opera “Gas” di Alfredo Pirri che stimola una riflessione sulla relazione tra parola teorica e poetica e presenza fisica.

L’opera di Enrico CastellaniIl muro del tempo”, ispira il secondo atto “Il corpo nel tempo” (23-25 febbraio) dove prende corpo la fisicità tortuosa di danzatori che descrivono l’incommensurabilità del tempo.

Jannis Kounellis con una installazione inedita domina la scena del terzo atto, “Il canto sospeso” (24-26 marzo), attraversata da sette interpreti liriche che creano un confronto tra immaterialità del canto e immanenza della materia.

La forma nella luce”, è il titolo del quarto atto (14-16 aprile) in cui le opere di Loris Cecchini diventano abitacoli per la misura del corpo umano rappresentato nelle sue categorie estreme.

Il quinto atto, “L’armonia interrotta” (18 maggio) è dedicato al senso dell’identità, tra maschile e femminile, tra armonia e conflitto, e vede in scena musicisti classici sullo sfondo dell’opera di Cristina Volpi.

 

L’inaugurazione della stagione (14 e 15 gennaio) è affidata a “The End”, premio Ubu 2011 come “novità italiana” di Babilonia Teatri. Lo spettacolo segna una nuova tappa del viaggio del gruppo veneto  tra i miti e i tabù della cultura contemporanea che, impacchettata in modelli consumabili, allontana ai margini tutto ciò che ricorda l’inevitabile transitorietà della vita.

Il 4 e il 5 febbraio torna in scena la danza con “Misura (Canone)” di Letizia Renzini e Marina Giovannini. Il lavoro, ispirato a “Indagini di un cane” di Franz Kafka, è una composizione multimediale (danza, live music, live video, film, testo) che indaga nei territori drammatici della relazione.

Segue il “Dittico della visione” (10 e 11 febbraio) di Zaches Teatri, composto da due successi internazionali: "Il Fascino dell'Idiozia" e "Mal Bianco", parte di una ricerca che affronta l’opera pittorica di Francisco Goya e Francis Bacon, cui la compagnia si dedica dal 2009.

La nuova produzione di Fanny & Alexander, “Discorso Alla Nazione (2 e 3 marzo), di Chiara Lagani con la regia di Luigi De Angelis, è il primo step di un percorso triennale sulle forme del discorso, qui interpretato da Marco Cavalcoli.

Il 30 e 31 marzo I Sacchi di Sabbia presentano “Don Giovanni di W.A.Mozart”, un capriccio per “boccacce e rumorini” che, attraverso una rigorosa partitura di gesti musicali, rispetta la struttura essenziale dell’opera: una selezione delle arie più significative, un' esecuzione a cappella, uno sberleffo e un omaggio al grande salisburghese.

Il 19 e 20 aprile è la volta dei Motus con il loro più recente spettacolo: “Alexis – Una tragedia greca” . Reduce dai successi riscossi all'estero, Alexis prende spunto dalla morte del quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos, ucciso ad Atene da un poliziotto nel dicembre 2008. Il protagonista, immaginato come fratello di Antigone, diventa un Polinice con la maglietta dei Sex Pistols in una composizione scenica corale dove si intrecciano dialoghi, interviste, riflessioni solitarie, frammenti audio e video dalla rete, per delineare “una tragedia greca di oggi”.

I Gogmagog diretti da Virginio Liberti, il 27 e il 28 aprile, sono in scena con “Sarebbe comico se non fosse tragico”, tratto da alcuni atti unici di Jean Tardieu, autore protagonista del nouveau théatre e anticipatore di scrittori del teatro dell'assurdo come Ionesco, Beckett e Adamov.

A distanza di 11 anni dal debutto, Fulvio Cauteruccio allestisce in forma di monologo uno dei più fortunati spettacoli di Krypton: “Roccu u stortu” (8, 9, 10 maggio). In questa nuova edizione torna la rabbia e il coraggio di uno “scemo del villaggio” coinvolto suo malgrado nella macchina della Storia.

Il lungo assolo di Cauteruccio ripercorre con filastrocche, canzoni, racconti un lucido attacco all’ordine militare e al governo dei Savoia come simbolo di una mai risolta questione meridionale.

Si conferma anche nel prossimo anno la consolidata collaborazione con “Face à Face”, iniziativa nazionale promossa dall' Accademia di Francia in Italia che quest’anno impegna Krypton sul testo di Laurent GaudéOnìsio Furioso”.

 

Con il teatro dell'opera / sei lezioni di arte moderna e contemporanea, ideazione di Sergio Risaliti e regia di Giancarlo Cauteruccio, il palcoscenico del Teatro Studio (con due incursioni all' Accademia di Belle Arti), diventa aula in cui rendere omaggio all'arte di quattro maestri quali Fausto Melotti, Mario Merz, Alberto Burri, Luciano Fabro e due giovani protagonisti, Robert Pettena e Cristiana Palandri.

 

Tre incontri sui temi della video arte, dell’architettura e dell’antropologia del paesaggio verranno affidati a Valentina Valentini (17 gennaio), Francesco Dal Co (23 aprile) e Marc Augé (22 maggio).

 

La nuova grammatica della Fantasia, è il titolo anche della rassegna 2012 dedicata ai ragazzi che prende il via l'8 febbraio e prevede quattro titoli, in collaborazione con Il Teatrino dei fondi.

 

Pina Izzi-335 5421551-This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

In allegato:

 

 

 

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