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Ciclo di incontri halftime/doubletime

on Venerdì, 03 Maggio 2019 11:34

Mercoledì 5 giugno, Gabriele Di Matteo

htdt2019Il Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, il Triennio di Decorazione e Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Firenze presentano: halftime/doubletime un ciclo di quattro incontri con il mondo dell'arte contemporanea a cura dei docenti Lia Pantani e Giovanni Surace (Pantani-Surace), che si terranno dall'8 magggio al 5 giugno nella Sala della Minerva dell'Accademia a partire dalle ore 15.

Ad aprire l'edizione 2019 di halftime/doubletime sarà l'artista Giulia Cenci, mercoledì 8 maggio con "Another time".

Giulia Cenci (Cortona 1988) vive e lavora ad Amsterdam. Si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Bologna e conseguito un Master alla St. Joost Academy di Den Bosch per poi partecipare al programma di residenza DeAteliers ad Amsterdam. Tra le mostre personali e collettive (personali) territory con SpazioA, Pistoia ad Art Basel Statements (upcoming); Da lontano era un'isola, curata da Christiane Rekade a Kunst Meran, Merano; ground-ground, SpazioA, Pistoia IT; a través, Carreras Mugica (Hall), Bilbao ES; Deep State, Offspring, deAteliers, curata da Lara Almarcegui and Martijn Hendriks, Amsterdam NL; Mai, Tile projectspace, Milano IT; (collettive) Futuruins, curata da Daniela Ferretti, Dimitri Ozerkov with Dario Dalla Lana, Palazzo Fortuny, Venezia; Il disegno del disegno, curata da Saretto Cincinelli, Museo Novecento, Firenze; Hybrids, curata da Chris Driessen & David Jablonowski, Lustwarande, Platform for Contemporary Sculpture, park De Oude Warande, Tilburg NL; That's it!, curata da Lorenzo Balbi, Mambo, Bologna IT; Figure si Spago, curata da Caterina Molten Fondazione Barrichello Rome IT; Deposito d'Arte Italiana Presente, curata da Ilaria Bonacossaand Vittoria Martini, Artissima 2017, Torino, IT; Bearable Lightness of Being, GRIMM, Amsterdam NL; Concretizing the Uninhabitable, Club Gamec Prize, curata da Domenico De Chirico, Magus, Bergamo IT; Sessile, curata da Josh Minkus, Clifford Gallery, Colgate University, Hamilton, NY USA; Disappointement Island, curata da Galeria Stereo, Griffin Art Space, Warsaw PL; The Lasting. L'intervallo e la durata, curata da Saretto Cincinelli, National Gallery of Modern Art, Roma IT; Le leggi dell'ospitalità, curata da Antonio Grulli, P420 Gallery, Bologna IT.

Mercoledì 15 maggio sarà la volta dell'artista Paolo Masi con"Io qui".

Nato a Firenze nel 1933, fin dagli anni Cinquanta Paolo Masi partecipa a quella elaborazione sperimentale di nuove tendenze artistiche che a Firenze si caratterizzerà come frattura profonda e mai più rimarginabile nei confronti del passato. Una liberazione dai canoni del formalismo e di ogni tipo di accademismo perseguita con intensità e coerenza, che in Paolo Masi passerà dalle iniziali esperienze della pittura informale e dell'astrattismo concreto a un'attività articolata, complessa e diversificata sul piano tecnico-linguistico.
Dal 1974 Masi è co-fondatore insieme a Maurizio Nannucci e Mario Mariotti di un collettivo che gestisce lo spazio no profit di Zona a Firenze, spazio che ha lo scopo di diffondere esperienze artistiche nazionali e internazionali. Tale esperienza troverà poi la sua continuazione a partire dal 2000 nel collettivo Base. La sua intensa attività è confermata e riconosciuta sia in Italia che all'estero. Ricordiamo, tra le altre, le partecipazioni alla Biennale di Venezia (1978); alla XI Quadriennale romana (1986); alle mostre Kunstlerbücher di Francoforte e Erwitert Photographie Wiener Secession di Vienna (1980); alla mostra parigina sul libro d'artista (Centre Georges Pompidou, 1985). Nel 2010 prende parte a mostre collettive come Alla Maniera d'Oggi. Base a Firenze, a cura di Marco Bazzini, Museo di San Marco, Firenze e Niente da vedere tutto da vivere, a cura di Lorenzo Bruni, Biennale Internazionale di scultura di Carrara. Nel 2014 espone alla Fondazione Mudima di Milano, allo studio G7 di Bologna e nel chiostro di Sant'Ambrogio a Milano.

Ospite del 22 maggio sarà il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti con "Museo in progress".

Sergio Risaliti (1962), è storico dell'arte, ideatore e curatore di mostre e di eventi interdisciplinari, scrittore e giornalista. Ha fondato e diretto fino al 2002 il Palazzo delle Papesse di Siena. È stato membro del comitato scientifico del Frac Rhône-Alpes e della Galleria d'Arte Moderna di Bologna. E' membro onorario dell'Accademia delle Arti del Disegno. Si è dedicato allo studio dell'opera di Michelangelo, dalla quale sono nati quattro volumi scritti a quattro mani con Francesco Vossilla dedicati al Bacco (Maschietto editore), alla Zuffa dei Centauri (Electa), al David, (L'Altro David e Metamorfosi del David, Cult Edizioni) alla Pietà vaticana (Bompiani ed.). Con Cristina Acidini ed Elena Capretti ha curato nel 2014 la mostra Michelangelo Buonarroti. Incontrare un artista universale, ai Musei Capitolini di Roma. Con Stefania Ricci ha ideato e curato ben quattro mostre per il Museo Ferragamo:. Ispirazioni e Visioni, Marylin, Il calzolaio prodigioso ed Equilibrium. Dal 2014 è stato direttore artistico dei progetti a Forte Belvedere, Museo Bardini, Palazzo Vecchio e Piazza Signoria, in occasione delle mostre personali di Giuseppe Penone, Antony Gormley, Jan Fabre, Jeff Koons, Urs Fischer, Jackson Pollock, John Currin, Gleen Brown, Alighiero Boetti. Nel 2017 ha ideato e curato la mostra Ytalia Energia Pensiero Bellezza, al Forte Belvedere e in altri luoghi di Firenze (Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti Galleria Palatina e Galleria d'Arte moderna, Giardino di Boboli, Palazzo Vecchio, Santa Croce, Museo Marino Marini, Museo Novecento). Ha curato La Chimera Relocated, a Palazzo Vecchio a Firenze, in occasione del primo G7 della cultura nel 2017. Nel 2018 ha curato la retrospettiva Gong di Eliseo Mattiacci sempre al Forte Belvedere. Ha appena pubblicato Gustav Klimt (Bompiani) con Giovanni Iovane. Attualmente è direttore artistico del Museo Novecento di Firenze.

Conclude l'edizione 2019 di halftime/doubletime l'artista Gabriele Di Matteo il 5 giugno.

Buona parte del lavoro di Gabriele Di Matteo si basa su oggetti e immagini trovate. Oltre a ciò l'artista costruisce un certo discorso sulla mediazione: pone mediazioni fra l'atto del prelievo e il risultato finale, complica il processo di messa in forma, teatralizza alla fine, la mediazione medesima. Il suo lavoro si organizza in serie che danno luogo a ingrandimenti, sovrapposizioni, tentate ripetizioni, variazioni pittoriche o fotografiche, o addirittura a declinazioni totalmente delegate ad altri, come pittori copisti e commerciali. Un metodo quest'ultimo che rafforza ancora di più la scala dell'apprezzamento della pittura e polverizza i valori dell'autorità e dell'originalità. Tra le serie più rappresentative: La vie illustrée de Marcel Duchamp avec 12 dessins d'Andre Raffray (1993/2000), La Nuda Umanità, (2000/2005) Geoges Méliès - Prenez garde à la peinture 2003/2007. Jasckson Pollock – Une vie élémentes et documents (2009) China Made in Italy (2010) Land Art dal Terrazzo (2014/2018), Looking for the Monochrome (2018)

Il progetto halftime/doubletime, nasce nel 2012 come ciclo d'incontri all'insegna del confronto e dello scambio fra realtà consolidate e mature alla ricerca di strumenti per un'interfaccia chiaro con il mondo dell'arte. Attento alle linee diverse di ricerca e alle dinamiche del mondo dell'arte che vanno dal mercato agli spazi autogestiti, al rapporto con le istituzioni, al collezionismo e alle
gallerie. halftime/doubletime ha avuto come ospiti negli scorsi anni: Michelangelo Consani, Luigi Presicce, Liliana Moro, Ilaria Gianni (Nomas Foundation), Francesco Carone, Yuchi Ichihashi, Egle Prati (Talkingart), Francesca Banchelli, Madeinfilandia (Loredana Longo, Pietro Gaglianò e Elena El Asmar), Daniela De Lorenzo, Pier Luigi Tazzi, Gino Pisapia, Jacopo Miliani. Alfredo Pirri, Luca Pozzi, Valentina Valentini, Christiane Löhr, Lorenzo Bruni, Mario Airò, Museo d'Inverno Siena, (Francesco Carone e Eugenia Vanni), Marcello Maloberti, Premiata Ditta, vedovamazzei, Masbedo e Giacinto Di Pietrantonio. Questi appuntamenti hanno seguito la linea già tracciata e sperimentata da Giovanni Surace che dal 2006 al 2011 ha organizzato incontri con: Pietro Gaglianò, Ilaria Mariotti, Enrico Vezzi, Giovanni Ozzola, Emanuele Becheri, Luca Bertolo, Gaia Pasi, Giacomo Costa, Lorenzo Bruni, Alba Braza Bolis, Kinkaleri, Liquid Cat, Chiara Camoni, Cristiana Palandri, Letizia Renzini, Arabella Natalini, Gino Pisapia, Olga Pavlenko, Lelio Aiello, Franco Menicagli, Paolo Meoni e Christiane Löhr.

In basso da sinistra: Gabriele Di Matteo, China made in Italy, Muséè d'Art Moderne de Paris; Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze; Paolo Masi, Trasparenze, 2013; Giulia Cenci, Studioview halfweg 018, ph Katherina Heil.

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