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Sislej Xhafa in Accademia per STARTpoint

Venerdì 16 dicembre (ore 15) esposizione di un'opera site specific e incontro con gli studenti nel chiostro 

Un grande abete dai rami spogli, bruciato e disadorno, esposto nella sua scarna nudità nel chiostro dell'Accademia e l'invito a tutti gli studenti ad adornarlo con curiosità, scarti o qualsiasi altro tipo di oggetto. È l'opera site specific dal titolo "bd" che l'artista Sislej Xhafa  esporrà nel cortile dell'Accademia venerdì 16 dicembre. L'evento avrà inizio alle ore 15, tutti gli studenti sono invitati a contribuire.

Artista di fama internazionale, cui il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma ha recentemente dedicato una grande retrospettiva, Xhafa torna in Accademia e nella sua Firenze in occasione di START point 2016, appuntamento che da sette anni mette in mostra l'arte e il talento degli studenti. E proprio l'Accademia negli anni novanta è stata l'humus, il contesto in cui l'artista ha operato e si è formato.

"L'abete è per sua natura sempreverde - spiega l'artista - il che gli conferisce unicità, soprattutto se paragonato all'aspetto del resto degli alberi nel periodo invernale: è l'unico a sembrare ed essere effettivamente vivo". I popoli precristiani eressero l'abete a simbolo di calore domestico e per questo usavano decorarlo fra le mura di casa nel periodo invernale. L'abete diventava, così, anche simbolo di unione familiare. Qui l'albero è bruciato, perde così la sua peculiarità per diventare simbolo di sofferenza, dolore, e specularmente solidarietà - prosegue Sislej Xhafa - ma vuole essere allo stesso tempo simbolo di dignità e aspirazione al futuro, quel futuro che solo le nuove generazioni sono in grado di offrirci. E allora come in un grande rito artistico collettivo, l'abete sarà issato nel chiostro dell'Accademia in modo che gli studenti, possano adornarlo, donandogli così una prospettiva.

Nel corso della giornata Sislej Xhafa riceverà la nomina ad accademico d'onore. Titolo che per la prima volta nella storia dell'Accademia sarà attribuito a un ex studente, che con la sua opera ha dato lustro all'istituzione.

Nato a Pejë, Kosovo nel 1970, Sislej Xhafa vive e lavora a New York. Rappresentato dalla Galleria Continua, Xhafa è conosciuto per la sua ricerca artistica all'interno delle realtà sociali, economiche e politiche associate alle molte complessità della società moderna. Le sue ricerche, per esempio, riguardo fenomeni di turismo o illegalità forzate, usano un linguaggio minimal e sono allo stesso tempo ironiche e sovversive, servendosi indifferentemente di un'ampia gamma di media, dalla scultura al disegno, dalla performance alla fotografia.

"La realtà è più forte dell'arte. Come artista non mi interessa riflettere la realtà, ma voglio interrogarla e metterla in discussione. La mia educazione sociale non abbraccia azioni lineari, razionali. Io mi approccio alla vita e al mondo con un istinto primordiale. (Intervista di Gilane Tawadros a Sislej Xhafa, catalogo della mostra "Transmission Interrupted", Modern Art Oxford, 2009).

I risultati sociali di teorie economiche e tutto l'esito concettuale che deriva dalle loro complesse relazioni, sono stati per anni il cuore della ricerca artistica di Sislej Xhafa, che interroga lo stato legale del suo paese di origine, il Kosovo, presentandosi come Padiglione Clandestino alla Biennale di Venezia (1997). O nei panni di un broker che non vende azioni, ma compra e vende partenze e arrivi di treni nella performance "Stock Exchange".

In una piazza di Torino tira su un centro di lavoro provvisorio che in realtà è una sorta di palcoscenico. A New York riflette sul concetto di sicurezza e stabilità, e a Manhattan prende un camion degli anni '50 carico di giovani avvocati per andare sulla strada principale mentre questi recitano ad alta voce la pagina delle Pagine Gialle sotto la voce "Avvocati".

foto in evidenza: Courtesy GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana

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