La comunità dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, gli studenti, i docenti tutti, si raccoglie ad esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa di Germano Celant, un Grande dell'arte contemporanea. Una scomparsa che ha lasciato tutti, letteralmente, a bocca aperta.
Celant ha portato a luce le molteplici lingue dell'arte d'oggi, e ha continuato instancabilmente a segnare i punti delle proprie esplorazioni a partire dai tempi di Arte Povera (da lui fondata nel '67) fino a, oggi, la direzione della Fondazione Prada a Milano (così vivace, così articolata), e la Fondazione Emilio Vedova a Venezia, passando, nel corso di una carriera sempre ai vertici, per la cura della Biennale di Arte e Moda, tenutasi proprio a Firenze nel 1996, in un continuo rapporto con gli artisti, anche della nostra città.
Quelle medesime lingue che in Accademia vengono ricercate, studiate, praticate liberamente e con attenzione nei Corsi i più diversi, svolti ad un tempo fra tradizione ed attualità, in quel positivo clima di sperimentazione che caratterizza la nostra Istituzione. I suoi libri, poi, sono costante punto di riferimento per le materie teoriche centrate sulla contemporaneità, da "Off Media. Nuove tecniche artistiche" (1977) ad "Artmix (2008).
Niente è rimasto escluso dalle sue indagini, sensibili testimoni di un sistema dell'arte in continua mutazione ed in stretto legame con il mondo, di cui l'arte è attenta interprete.
A Germano Celant, cittadino del mondo, va da tutti noi un vero e profondo grazie per il patrimonio di curiosità, di conoscenza, di apertura al presente che ci lascia in dono.