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  Analisi dei processi comunicativi            

Prof. Guida Cecilia

Crediti formativi: 4 

Orario delle lezioni:  

Livello: Biennio 

Corso di riferimento: Progettazione e Cura degli Allestimenti Artistici 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

Il corso ha come obiettivo quello di fornire agli studenti le conoscenze teorico-pratiche per la realizzazione e l’analisi di un progetto espositivo come ‘dispositivo comunicativo’ tra artista e pubblico. Assieme alla conoscenza del paradigma espositivo (dal concept al catalogo) verrà proposta la messa in discussione dello stesso per l’elaborazione di processi e di modelli alternativi ed inediti.

CONTENUTI E TEMATICHE:

Il corso si articolerà in due parti: una teorica, l’altra pratica. La prima sarà volta a fornire un inquadramento storico-artistico-culturale della mostra in quanto “spazio delle relazioni”, dove artista e osservatore sono complici del farsi dell’opera d’arte, e in quanto “dispositivo comunicativo”, in grado di innescare meccanismi di partecipazione e di dialogare, a più livelli e attraverso una molteplicità di linguaggi, con le comunità, le istituzioni politiche ed economiche della città. In questo senso, Firenze fornisce un esempio di storicità particolarmente interessante con il ruolo che il mostrare (si intende qui il ‘mostrare le opere d’arte’ nella sua equivalenza con il potere del Principe) ha nel rapporto tra potere politico e cittadinanza (si veda, come esempio, Palazzo Medici).
La seconda parte sarà dedicata all’analisi dell’impianto strutturale che porta alla produzione di un evento complesso qual è una mostra: dall’ideazione dei contenuti alla documentazione finale, passando per la progettazione, la programmazione, l’allestimento, la comunicazione, la didattica e la realizzazione del catalogo. All’interno di questa disanima sarà data particolare attenzione ai soggetti, ai loro ruoli, ai rapporti all’interno del gruppo di lavoro e verso il contesto sociale in cui l’evento espositivo ha un impatto non solo di tipo culturale, ma anche economico, politico, ecc. L’esposizione dei contenuti sarà accompagnata da significativi case studies, riguardanti mostre storiche e contemporanee, nazionali e internazionali, in spazi deputati e non, fisici ed elettronici, con l’intento di proporre agli studenti un’ampia gamma di progetti a partire dai quali ragionare insieme, e con il coordinamento del docente, sulla relazione tra arte contemporanea, politica, società civile e nuovi spazi pubblici.

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

Lezioni frontali e partecipate, all’interno delle quali verrà data particolare attenzione alla discussione in classe con il docente e tra gli studenti, e verrà dato spazio alle proposte, ai contenuti e alle ricerche proposte dagli studenti, su indicazione e stimoli forniti dal docente in classe.  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Esame orale

BIBLIOGRAFIA:

Per i frequentanti:
Guida, C., Spatial Practices. Funzione pubblica e politica dell’arte nella società delle reti. (Prefazione di Alberto Abruzzese; con un’intervista a Michelangelo Pistoletto e una a Tommaso Tozzi), Franco Angeli, Milano, 2012.
Hooper-Greenhill, E. (1992), I musei e la formazione del sapere, Il Saggiatore, Milano, 2005 (i primi tre capp., pp. 9-89).
Per i non frequentanti in aggiunta ai due testi su indicati:
Argano, L., Bollo, A., Dalla Sega, P., Candida, V., Gli eventi culturali. Ideazione, progettazione, marketing, comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2005.

 

  Pittura I, II, III           

Prof. Barzagli Massimo

Crediti formativi: 12 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Pittura 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Laboratoriale 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

Programma Didattico

Introduzione

Pittura Contemporanea
Riflettendo sulla formazione accademica, sulle basi della mia esperienza personale, cercherò di analizzare lucidamente quello che intendo basilare per un fondamento educativo di uno studente di Accademia Di Belle Arti. Mi riferisco nel caso specifico al corso di Pittura.
Il concetto di Pittura Contemporanea andrebbe sviluppato sulla base delle analisi specifiche. Riguardo ai periodi storici che vengono presi in considerazione dal corso, nel mio caso sarebbe dall’avvento dell’impressionismo ad oggi. Dunque lo svolgimento dei momenti storici andrebbero analizzati ricollocandoli nella contemporaneità di quel preciso momento.
Premessa: credo indispensabile per la formazione di uno studente di pittura un’analisi di tutti i procedimenti grammaticali che possano permettergli di avere una coscienza riguardo all’utilizzo dei materiali, dei supporti, dei media, delle tipologie installative della pittura. Questo per permettere allo studente di allontanarsi da un’area che chiameremo “naïve”. Da qui dovremo affrontare, ad esempio riferito al mio progetto di corso, un’analisi che ci farà capire meglio che grado di evoluzione la pittura ha raggiunto.
1°esempio:
Cosa differenzia fondamentalmente il lavoro di Gustave Courbet, Edouard Manet e i pittori più giovani, come Claude Monet, Paul Cézanne, o addirittura il fotografo Nadar.
Cercherei di fare capire allo studente le modalità attraverso le quali, in quel momento, avvenne la grande rivoluzione della “prima reinvenzione dei media”.
Sia Manet, ancora legato per certi aspetti alla tradizione “museale”, che Courbet, il quale sinvece se ne era distanziato in parte, come impianti sono ancora formalmente legati ad una applicazione grammaticale “Romantica”. Entrambi i maestri sono in un momento di grande transizione, e se Courbet è più staccato concettualmente dal museo, Manet grammaticalmente ha uno stato di atteggiamenti più avanzati e sarà lui infatti il primo tra i due ad abbandonare “il fondo bruno” per dare spazio all’utilizzo della “tela bianca”.
Nel giro di un decennio in tutta Parigi la tela sarebbe diventata una sorta di schermo bianco, forse non così distante da quello schermo che, con la nascita della fotografia, sarebbe diventato lo schermo bianco del cinematografo.
La fotografia in precedenza era nata negli studi dei botanici, da W.H. Fox Talbot ad Anna Atkins, quasi come “una curiosità appannaggio della scienza”.
Da questa, che fu la partenza, vedremo come gli usi del dagherrotipo e del cianotipo con l’impressione per contatto, proseguirono con Man Ray, passando poi alle collaborazioni “luminose”di Rauschenberg e Susan Weil e arrivando fino alla mia generazione, che oltretutto ha affrontato queste tecniche, in un momento in cui queste erano divenute ormai ”tecniche morte”. Ritornando a Parigi: cosa avvenne, oltre che la tela diventasse “bianca”, per quasi tutti i pittori? Avvenne che all’improvviso i negozi di belle arti parigini iniziarono a vendere i colori ad olio in tubetto, cosa che rivoluzionò l’uso del colore e che mise in atto quello che sarebbe stato un ready made ante litteram (avremo avuto una intera generazione di artisti che avrebbe dipinto con gli stessi rossi, gli stessi gialli, gli stessi verdi…).
Ritornando allo specifico, che riguarda la formazione dello studente di pittura, mi immagino alla fine del corso un individuo preparato, che conosce perfettamente quello che accade nell’evolversi dei decenni e quindi riesce bene ad analizzare quali sono i dialoghi che hanno i pittori di una generazione con i pittori di quella precedente. Conoscendo e riconoscendo bene che differenza c’è tra i passaggi di stesura spaziale e tonale, ma anche la struttura delle paste, ad esempio di Paul Cézanne nel suo ciclo di montagne, ”Le Mont Saint Victoire” ed il ciclo delle “Maps” di Jasper Johns, o ancora, capire perché Jackson Pollock lascerà il tubetto ad olio per iniziare a dipingere con lo smalto da carrozziere , perché abbandonerà e si libererà dell’ombra di Picasso che non gli permetteva di evolversi…
Quindi l’analisi dovrà essere dettagliata, decennio dopo decennio, tenendo il passo aggiornato riguardo alla contemporaneità, fino ad arrivare ad esempio alla generazione graffitista. I graffitisti, da un lato, come fu per gli espressionisti astratti, erano ancora legati alle indicazioni di un grande surrealista che a New York City aveva lasciato grandi indicazioni, Sebastiàn Matta, ma riuscirono a reinventare nuovamente “il medium” iniziando a dipingere con le bomb spray . Da qui parte tutta l’analisi delle correnti antagoniste della prima metà degli anni ‘80 nei confronti di una pittura più brutale che saccheggiava a piene mani la storia e l’economia.
Dalle vicende di questi anni in cui vengono messe in atto delle nuove strategie pittoriche, da pittori come Dokoupil o Pat Steir, ma anche Wolfgang Laib, arriveremo alla mia generazione, che alla fine degli anni ‘80 ridiscute la messa in atto dei procedimenti pittorici, da cui la “process painting”. I miei compagni di strada: Ian Davenport e Callum Innes, che tra l’altro tiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Glasgow, appartenevano entrambi alla Young British Artists e si erano formati chi alla Royal Academy, chi alla Goldsmiths College. Io avevo studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, al corso di Pittura di Concetto Pozzati, che ricordo come un ottimo insegnante.


Programma didattico per un corso di Pittura

Negli ultimi 50 anni, la tradizione dei corsi di Pittura nelle Accademie europee, Colleges e Schools of Visual Art americani annovera nella sua storia una moltitudine di orientamenti contraddistinti prevalentemente dal momento storico e dallo specifico sentimento dell’arte contemporanea di quel dato momento.
Grandi maestri della Storia dell’Arte, come Roy Lichtenstein, hanno riconosciuto in più occasioni di aver studiato con profitto in quel dato “Black Mountain College” e con quel dato insegnante e quindi di essere stati in un momento della formazione allievi e studenti. Grandi maestri, per inverso, si sono dati all’insegnamento con dedizione tale da coinvolgere le più alte cariche del proprio stato nella propria vicenda educativa (mi riferisco alla cattedra di Joseph Beuys all’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf). Così come grandi maestri sono stati allievi e studenti, altri artisti meno noti sono stati ottimi insegnanti ed hanno avuto nelle diverse discipline cattedre importanti, che in certi momenti storici sono risultate innovative, in altri casi venivano chiamate sperimentali.
Come vedo un possibile corso di Pittura:
Esistono diverse scuole di pensiero riguardo al processo evolutivo della pittura. Io mi sono definito più volte “evoluzionista”. Ho sempre creduto che dalla seconda Modernità, intesa dal 1800 ad oggi, la pittura abbia vissuto un continuo processo evolutivo, che in certi casi tra Modernità ed Avanguardia non è stato sempre così semplice da identificare con chiarezza. Il mio interesse specifico parte per così dire dall’avvento dell’Impressionismo, cioè dal momento in cui Gustave Courbet e Edouard Manet consegnano il testimone alla nuova generazion di pittori e fotografi.
Da quel momento in poi, la pittura moderna intraprenderà un cammino che nel corso dei decenni scandirà l’alternarsi delle vicende stilistiche scaturite dalle tendenze.
(1840, 1880, 1900, 1910, 1930, 1950, 1960, 1970, 1990, 2010).
Colgo gli spostamenti delle tendenze come momenti in cui la pittura si è spostata nei sistemi della “tecnica”, “grammatica”, “anatomia”, “gestualità ”, “concettualità”, “indagine tonale”.

Primo anno del corso di Pittura:

La Pittura Moderna
Il rapporto con il “medium” e i media

Come primo capitolo di un corso di pittura contemporanea, inizierei con un’analisi dello spostamento direzionale che avviene all’incirca nella seconda metà dell’Ottocento, quando si abbandona la preparazione della tela a fondo scuro e si passa alla tela bianca, e quindi al successivo ingresso in negozio dei colori confezionati in tubetto ad olio.
Considerando che gli studenti del primo anno provengono per la maggior parte da Istituti Statali D'Arte e Licei Artistici e conoscendo i metodi d’insegnamento della pittura concentrerei il primo anno sulla messa in opera dei materiali: uso e conoscenza delle diverse grammature delle tele professionali, utilizzo e messa in pratica delle preparazioni su tele di lino di grandi dimensioni, gestione, progettazione e costruzione dei telai, tiraggio delle tele, uso del tiratela, uso dei colori ad olio in vaso per pittura di grandi dimensioni, miscele e preparazione degli oli per gestibilità dell'essiccamento e del volume ad alto spessore.
Gli studenti dovrebbero essere seguiti personalmente per capirne le poetiche, gli immaginari, i personali livelli di preparazione, rendersi conto quali hanno veramente temperamento artistico, senza sottovalutare quelli che a prima vista ne sembrino sprovvisti (potrebbero riservare sorprese gli anni successivi).

Dovrebbe essere fatto un lavoro di stretta collaborazione con il reparto di Storia dell'Arte per permettere allo studente di entrare in possesso gradatamente di una coscienza pittorica rispetto a quella che è la propria sensibilità, lo studio della tecnica e la collocazione di quella tecnica all’interno della storia della pittura.

Riguardo allo studio dei materiali, sarebbe bene approfondire le implicazioni concettuali dei materiali da mettere in atto e analizzare le differenze tra i materiali non solo sotto l’aspetto formale.
Il riferimento alla storia dell’arte riguardo all’utilizzo di un dato materiale può facilitare lo studente ad apprendere la sostanza concettuale del materiale preso in considerazione, un atteggiamento non lontano dalle indicazioni di Cesare Brandi* o se vogliamo da quelle di Rosalind Krauss*.

Secondo anno del corso di Pittura :

Espressionismo Astratto e avvento della Pop Art.
Come cambia in Pittura l’atteggiamento nei confronti dei materiali.

La reinvenzione del medium: ingresso degli smalti, recupero delle tecniche a encausto (Jasper Johns)*, serigrafia, fotografia, ready made ecc. (Andy Warhol) .
Gli studenti del secondo anno dovranno essere stimolati ad approfondire quelle che sono le proprie caratteristiche pittoriche. Lo studio riguardo alle personalizzazioni e utilizzo del "medium" dovrebbe essere affiancato anche ad un confronto riguardo ai linguaggi che studenti coetanei sperimentano in altre discipline ( performing art*, danza contemporanea, musica, architettura ecc. ). Possono essere tentati al secondo anno i primi raggruppamenti spontanei degli studenti riguardo alle affinità. Sarebbe bene seguire lo studente di pari passo con il docente di Storia dell'Arte Contemporanea.
Non escludo, anzi favorisco, l'approfondimento di linguaggi paralleli che comunque siano in linea con la materia, quali ad esempio uso del video, (telecamera digitale o analogica), fotografia (sperimentazioni di chimica fotografica), indagine di recupero di materiali desueti a livello internazionale …

Agli studenti del secondo anno verrà richiesta un assidua frequentazione della vita espositiva cittadina ( gallerie, centri d'arte , musei , open studios ecc. ).
Una delle tre giornate didattiche potrebbe in parte essere dedicata alla proiezione e allo spoglio di documenti da utilizzare e analizzare nella settimana.

Terzo anno del corso di Pittura:

Graffitismo, Street Art: enfasi della Pittura negli anni ‘80*
Come la musica, il cinema e la danza entrano nei sistemi della pittura, analisi dei comportamenti, generazioni di artisti graffitisti americani, nuovi selvaggi tedeschi, aspetti della scuola newyorkese e Neo Geo, Peter Halley* e lo spettro della filosofia….

Gli studenti potranno affrontare anche un'uscita dalla pittura, nel senso di sperimentazione di pittura d'azione, analisi dell'atto pittorico, pittura architettonica, pittura e installazione, environment, nuovi aspetti della pittura naturale o neo plein air, land painting, ecc.
Gli studenti del terzo anno dovrebbero iniziare ad apprendere il rapporto con le gallerie d'arte (gestione del lavoro, archiviazione e presentazione, rapporti con la critica d'arte, rapporti con la poesia e la filosofia).
Il lavoro di un allievo del terzo anno di pittura dovrebbe essere mostrato all'interno dell'Accademia sempre in contatto con il docente del corso di Storia dell'Arte Contemporanea.

Una certa conoscenza del panorama internazionale, specialmente quello di ricerca, rapporti con giovani gallerie, verifiche del lavoro con coetanei e giovani artisti.
Uno studente del terzo anno potrebbe visitare gli studi degli artisti che lo interessano, telefonando e chiedendo un appuntamento. Questo servirebbe in seguito per tenere rapporti con altri artisti.
La conoscenza dell'editoria internazionale dovrebbe a questo punto essere approfondita.

Gli Anni ‘90 Post Human* e il ritorno del procedimento pittorico: Process Painting*, scandali, sesso, iconoclastia nella Pittura Contemporanea, l’esplosione del mercato come valore pittorico formale…

Credo che il terzo anno dovrebbe essere dedicato alla ricerca personale, studio e analisi dei dettagli. Il lavoro pittorico a questo punto dovrebbe essere ad un buon livello formale ( linguaggio e grammatica ) e varrebbe allora la pena approfondire la struttura degli apparati: il disegno, il progetto fotografico, quello letterario.
Potrebbero essere stesi i primi tracciati teorici da confrontare sempre con il docente di Storia dell'Arte Contemporanea.
Sempre tenere in considerazione un approfondimento riguardo a tutte le novità che lo sviluppo delle tecniche pittoriche internazionali mettono a disposizione e anche il recupero di quelle in disuso.

Al terzo anno, settimanalmente, l'installazione di una nuova opera potrà essere discussa pubblicamente con tutta l'Accademia previo l'invito formale dello studente, del docente, del docente di Storia dell'Arte Contemporanea.

Lo studente del terzo dovrà lavorare per una mostra personale o collettiva da tenere prima della fine dell'anno scolastico.

E’ consigliabile che a questo punto lo studente abbia già rapporti con critici, scrittori, poeti coetanei, da coinvolgere nel progetto espositivo. La comunicazione degli eventi dovrebbe essere trasmessa a livello internazionale nei centri di documentazione, quali:
Colleges, Schools of Visual Art, Centri per l'Arte Contemporanea e altre Accademie Internazionali.

Ricerca condotta dagli studenti riguardo tendenze e ricerche pittoriche contingenti al momento in cui si sta svolgendo il corso.

Lo studente a questo punto dovrebbe essere un ponte tra l'Accademia e il sistema dell'arte, dovrebbe essere in grado di portare lui stesso nuove informazioni all'interno dell'Accademia, proporre convegni, inviti a “visiting professors” che potrebbero tenere lezioni, workshop ecc.

Ogni mese lo studente del terzo anno dovrebbe presentare pubblicamente all'Accademia un nuovo progetto da mettere in discussione con tutti i docenti.
L'organizzazione di un evento espositivo a questo punto sarebbe opportuno, anche in altre Accademie internazionali dove lo studente potrebbe presentare un progetto.



L’ATTO PITTORICO

L’accademia di Belle arti e i Cantieri Teatrali Koreja
organizzano il workshop
“L’ATTO PITTORICO “
Cantieri Teatrali Koreja
4-9 aprile

I Cantieri Teatrali Koreja, nell’ambito del cartellone Strade Maestre, organizzano in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Lecce dal 4 al 9 aprile, un workshop, curato da Marcella Anglani, con l’artista Massimo Barzagli. Seguirà sabato 9 Aprile alle ore 18.30 nel cortile del teatro Koreja la presentazione di un evento frutto del lavoro e della pratica condivisa da venti studenti dell’accademia durante il laboratorio.
Tema centrale del workshop sarà l’ATTO PITTORICO inteso come processo che restituisce qualità pittorica ad azioni, performance, immagini, oggetti, installazioni. Dal punto di vista teorico si affronteranno alcune delle proposte artistiche che nel Novecento hanno spostato l’attenzione dal dipinto in sé al processo e all’atto pittorico mentre dal punto di vista pratico si penserà ad un progetto artistico come opera in atto, un evento che prenderà forma durante la settimana di lavoro con l’artista Massimo Barzagli e che si concretizzerà nel cortile del teatro Koreja.

Massimo Barzagli, nato nel 1960, ha esposto sin dagli anni '90 in prestigiose gallerie in Italia e all’estero.
Punto di partenza del suo lavoro è un procedimento che elimina l’uso tradizionale del colore e del pennello sulla tela; l’intervento pittorico si realizza direttamente sul soggetto - vegetale, animale o umano - che viene poi, tramite il gesto dell’artista, impresso sul supporto (carta, teloni cerati, P.V.C., lino, maioliche, vetro....) . L’impronta è il segno quindi inequivocabile che qualcosa è accaduto. Un’azione, che può talvolta diventare performativa ma che non rimane mai fine a se stessa, prende la forma concreta di un dipinto, è alla sua origine. Il procedimento diventa così un atto pittorico ricco di implicazioni: la pressione del corpo, la fisicità del gesto, presuppongono la capacità di convogliare in un attimo la propria energia vitale, di trasferirla in una forma dove ogni traccia della manipolazione della mente, della deformazione dell’immaginazione, scompare. Fiori, pesci rossi, pescispada, caprioli, polpi, colombi, fagiani, diventano materia viva, la natura diventa pittura e la pittura occupa ed invade la realtà, abbracciando spesso tutti i sensi. Barzagli infatti ha sempre affiancato alla produzione pittorica la creazione di vere e proprie installazioni di tipo ambientale, come quella presentata nell’auditorium esterno al Museo Pecci di Prato, nell’orto botanico di Genova, o nella grande mostra personale promossa dal Comune di Firenze a Palazzo Strozzi (curata da Sergio Risaliti,) dove anche l'arredamento si integra con quanto rappresentato nei suoi quadri. Ha inoltre eseguito numerose performances tra le quali Concerto per pianoforte e tentacoli, alla FIAC di Parigi e alla Kunstmesse di Colonia nel 1998; Sunnyfountain pose e posture per quattro danzatori un pesce spada, due tonnetti, otto polpi e quattro murene alla Farsetti Arte a Forte dei Marmi. Negli ultimi anni l’artista usa come supporto immagini di derivazione fotografica aereografate sulla tela a cui sovrappone la “pittura d’impronta” , apparizioni evanescenti di corpi che fluttuano in una «sospensione» dello spazio e del tempo della realtà.
Altre importanti esposizioni sono : L’attico Roma,Anni 90 Bologna,Quadriennale Roma,KunntPalast Dusseldorf,Ludwig Forum Hachen,Art Miami ,Centro d'Arte Contemporanea le Papesse a Siena, alla GAM di Bologna, al Museo d'Arte Contemporanea di Bochum; a Palazzo Fabroni centro Arti visive e contemporanee di Pistoia;alla Michelle Rosenfeld Gallery New York City ,al Centro di Produzione di Arte contemporanea Quarter a Firenze .
Su di lui hanno scritto D.Auregli, H.Albert Peters, A. Barzel, A. Boatto, A.Bonito Oliva, M.Calvesi, S.Cincinelli, F.Gualdoni, L.Pratesi, S.Risaliti, F.Sargentini.

CONTENUTI E TEMATICHE:

 

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche, Applicazioni pratiche, Progetti laboratoriali/Stage  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Valutazione globale

BIBLIOGRAFIA:

Primo anno del corso di Pittura:

*Cesare Brandi, Arcadio o della scultura, Eliante o dell’Architettura, Editori Riuniti
*Rosalind Krauss, Reinventare il medium: cinque saggi sull’arte di oggi, Bruno Mondadori

Secondo anno del corso di Pittura :

* Jasper Johns, Barbara Bertozzi, The Seasons, Charta
* Sally O’Reilly, The Body in contemporary art, Thames & Hudson world of art
* Alberto Boatto, Pop Art, Editori Laterza

Terzo anno del corso di Pittura:

* Peter Halley, Scritti sull’arte e altro, Prefazione: Demetrio Paparoni, Tema Celeste, Siracusa 1990
* Jeffrey Deitch, Post Human, Dan Friedman, Editore N.Y Distributed Art Publisher, Amsterdam, Idea Books, cop 1992
* Achille Bonito Oliva, Saretto Cincinelli, Process Painting, Editore L’attico Roma, 1993
* Francesca Alinovi,L’arte mia, Il Mulino, Bologna,1984

 

  Semiologia del corpo            

Prof. Tito Davide

Crediti formativi: 9 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Decorazione 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorico-pratica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

1. APPROFONDIMENTO DELLE NOZIONI FONDAMENTALI LEGATE ALLA CONOSCENZA DELLE DELL’ANATOMIA ARTISTICA
2. STUDIO GRAFICO DAL VERO E INTERPRETAZIONE ATTRAVERSO I CANONI DELLA FIGURA UMANA
3. APPROFONDIMENTO DELLE TECNICHE GRAFICHE NELLA RAPPRESENTAZIONE DAL VERO DI MODELLI ANATOMICI IN 3D
4. INCENTIVAZIONE DELLA RICERVA PERSONALE E DELLA SPERIMENTAZIONE DI LINGUAGGI ESPRESSIVI INDIVIDUALI

CONTENUTI E TEMATICHE:

II° ANNO
1. STUDIO TEORICO/PRATICO SULLA MORFOLOGIA ESTERNA DEL CORPO
SCELTA OBBLIAGORIA DI DUE ARGOMENTI A PIACERE DALL’ELENCO SEGUENTE
2. PROGETTAZIONE GRAFICA E MODELLAZIONE SCULTOREA FANTASY
3. BODY PAINTING (mimetismo corporeo attraverso la pittura su corpo)
4. FLIP BOOK (disegno animato secondo la tecnica stroboscopica)
5. STOP MOTION
6. DESIGN ANATOMICO-ERGONOMIA: “IL CORPO PER IL CORPO”
7. PROGETTAZIONE E MODELLAZIONE DEL TOY

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche, Applicazioni pratiche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

IL CORSO SARA’ STRUTURATO SECONDO UN PALINSESTO DI LEZIONI TEORICHE E PRATICHE.
LE LEZIONI TEORICHE SI SVOLGERANNO PRESSO IL MUSEO DELLA SPECOLA E AL MUSEO DI CAREGGI DI FIRENZE.
LE ATTIVITA’ PRATICHE SARANNO ESPLETATE DURANTE LE ORE DEDICATE IN ACCADEMIA, LA RICERCA PERSONALE IN DIVERSA SEDE.

PARTECIPAZIONE A MOSTE/EVENTI ARTISTICI DEL TERRITORIO  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

VERIFICA ORALE E DEGLI ELABORATI REALIZZATI RELATIVI AGLI ARGOMENTI TRATTATI E AI PROGETTI PERSONALI CONSEGUITI DURANTE IN CORSO

BIBLIOGRAFIA:

TESTI OBBLIGATORI
- STRUTTURA UOMO; MANUALE DI ANATOMIA ARTISTICA
Autori: Lolli, Zocchetta, Peretti. Editore Neri Pozza. Vol.1
N.B. La bibliografia facoltativa sarà consigliata in itinere

 

  Anatomia Artistica            

Prof. Tito Davide

Crediti formativi: 9 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Decorazione 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorico-pratica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

1. APPROFONDIMENTO DELLE NOZIONI FONDAMENTALI LEGATE ALLA CONOSCENZA DELLE DELL’ANATOMIA ARTISTICA
2. STUDIO GRAFICO DAL VERO E INTERPRETAZIONE ATTRAVERSO I CANONI DELLA FIGURA UMANA
3. APPROFONDIMENTO DELLE TECNICHE GRAFICHE NELLA RAPPRESENTAZIONE DAL VERO DI MODELLI ANATOMICI IN 3D
4. INCENTIVAZIONE DELLA RICERVA PERSONALE E DELLA SPERIMENTAZIONE DI LINGUAGGI ESPRESSIVI INDIVIDUALI

CONTENUTI E TEMATICHE:

I° ANNO
- STUDIO TEORICO/GRAFICO PANORAMICO ESSENZIALE DELL’ANATOMIA CLASSICA GENERALE, (osteologia, artrologia, miologia, mimica, morfologia esterna)
- ATTIVITA’ DI DISEGNO DEL MODELLO VIVENTE(se disponibile)

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche, Applicazioni pratiche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

IL CORSO SARA’ STRUTURATO SECONDO UN PALINSESTO DI LEZIONI TEORICHE E PRATICHE.
LE LEZIONI TEORICHE SI SVOLGERANNO PRESSO IL MUSEO DELLA SPECOLA E AL MUSEO DI CAREGGI DI FIRENZE.
LE ATTIVITA’ PRATICHE SARANNO ESPLETATE DURANTE LE ORE DEDICATE IN ACCADEMIA, LA RICERCA PERSONALE IN DIVERSA SEDE.

PARTECIPAZIONE A MOSTE/EVENTI ARTISTICI DEL TERRITORIO  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

VERIFICA ORALE E DEGLI ELABORATI REALIZZATI RELATIVI AGLI ARGOMENTI TRATTATI E AI PROGETTI PERSONALI CONSEGUITI DURANTE IN CORSO

BIBLIOGRAFIA:

TESTI OBBLIGATORI
- ANATOMIA PITTORICA, HOEPLI
- ATLANTE DI ANATOMIA, NETTER
- STRUTTURA UOMO; MANUALE DI ANATOMIA ARTISTICA
Autori: Lolli, Zocchetta, Peretti. Editore Neri Pozza. Vol.1
N.B. La bibliografia facoltativa sarà consigliata in itinere

 

  Storia del Cinema e del Video            

Prof. Socci Stefano

Crediti formativi: 6 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Scenografia 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

MAESTRI E MITOLOGIE DEL CINEMA II
Il corso analizza alcune opere di maestri del cinema quali Allen, Bertolucci, Coppola, Kubrick, Lang, Lean, Polanski, Scott, Tarantino, von Trier, considerando i “generi” e il divismo ma anche le figure mitologiche, di varia provenienza (artistica, culturale, politica, religiosa, sociale), che sono a fondamento dell’immaginario cinematografico.

CONTENUTI E TEMATICHE:

Filmografia essenziale
W. Allen: Io e Annie (1977), Crimini e misfatti (1989), La dea dell’amore (1995); B. Bertolucci: Il conformista (1970), Novecento (1976), L’assedio (1998); F. Coppola: Il Padrino (1972), Apocalypse Now (1979), Dracula di Bram Stoker (1992); S. Kubrick: Orizzonti di gloria (1957), Spartacus (1960), Arancia meccanica (1971); F. Lang: I Nibelunghi (1923-25), Metropolis (1926), M, il mostro di Düsseldorf (1931); D. Lean: Grandi speranze (1946), Lawrence d’Arabia (1962), Il dottor Zivago (1965); R. Polanski: Il coltello nell’acqua (1962), Rosemary’s Baby (1968), Il pianista (2002); R. Scott: I duellanti (1976), Blade Runner (1982), Il gladiatore (2000); Q. Tarantino: Le iene (1992), Pulp Fiction (1994), Kill Bill 1, 2 (2003, 2004); L. von Trier: Le onde del destino (1996), Idioti (1998), Dogville (2003).

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

Visione dei film
Ogni settimana, dopo le prime due ore di lezione, viene proiettato un film. Nell’ordine: Crimini e misfatti, L’assedio, Dracula di Bram Stoker, Orizzonti di gloria, Metropolis, Lawrence d’Arabia (prima parte), Rosemary’s Baby, I duellanti, Kill Bill 1, Idioti.  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Per sostenere l’esame è obbligatoria la frequenza delle lezioni e delle visioni dei film. In sede d’esame lo studente dimostrerà di avere seguito il corso con attenzione, di avere letto i testi e visto i film consigliati.

BIBLIOGRAFIA:

S. Socci, Miti ed eroi nel cinema, Le Lettere, Firenze, 2002.
S. Socci, Fritz Lang, Il Castoro, Milano, 2005.
S. Socci, Bernardo Bertolucci, Il Castoro, Milano, 2008.
E. Panofsky, Stile e mezzo nel cinema, Princeton, 1934, 1947.
A. Costa (a cura di), Attraverso il cinema: semiologia, lessico, lettura del film, Longanesi, Milano, 1978.
Consiglio inoltre di consultare le monografie, edite da Il Castoro, relative ai dieci autori scritti sopra.
Data la vastità del tema, altre indicazioni bibliografiche saranno fornite lezione per lezione.

 

  Regia            

Prof. Socci Stefano

Crediti formativi: 6 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Scenografia 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

Il corso si propone l’analisi dei rapporti fra cinema e teatro. Molto diversi tra loro, questi due sistemi di rappresentazione si sono spesso incontrati e integrati. Intorno a un nucleo consistente di film shakespeariani, si trattano opere di registi noti e meno noti, da Brook a Bergman, Carné, Chaplin, Chiarini, Russell, Szabó e von Trier, descrivendo un percorso storico-critico che considera anche la tradizione del musical.

CONTENUTI E TEMATICHE:

Film shakespeariani
R. Loncraine, Riccardo III, 1995. A. Pacino, Riccardo III – Un uomo, un re, 1996. J. Taymor, Titus, 1999. F.M. Poggioli, La bisbetica domata, 1942. G. Sidney, Baciami, Kate!, 1953. F. Zeffirelli, La bisbetica domata, 1966. Romeo e Giulietta, 1968, Amleto, 1990. R. Wise, West Side Story, 1961. B. Luhrmann, Romeo + Giulietta di William Shakespeare, 1996. J. Madden, Shakespeare in Love, 1998. L. Olivier, Enrico V, 1944. K. Branagh, Enrico V, 1989. J.L. Mankiewicz, Giulio Cesare, 1953. S. Gade, Hamlet, 1920. L. Olivier, Amleto, 1948. G. Kozintsev, Amleto, 1964. K. Branagh, Amleto, 1996. O. Welles, Otello, 1952. O. Parker, Otello, 1996. M. Elliott, Re Lear, 1983. R. Scott, Il gladiatore, 2000. O. Welles, Macbeth, 1947-50. A. Kurosawa, Il trono di sangue, 1957. R. Polanski, Macbeth, 1972.

Film sui rapporti cinema-teatro
T. Anghelopoulos, La recita, 1975. D. Argento, Il fantasma dell’opera, 1998. I. Bergman, Il volto, 1958; Il rito, 1969; Fanny e Alexander, 1982. P. Brook, Marat-Sade, 1966. A. Crosland, Il cantante di jazz, 1927. M. Carné, Amanti perduti, 1945. C. Chaplin, Luci della ribalta, 1952. L. Chiarini, La locandiera, 1944. E. De Filippo, Filumena Marturano, 1951. B. De Palma, Il fantasma del palcoscenico, 1974. B. Fosse, Cabaret, 1972; Lenny, 1974; All that jazz – Lo spettacolo continua, 1979. P. Greenaway, Il bambino di Mâcon, 1993. A. Hitchcock, Nodo alla gola, 1948; Paura in palcoscenico, 1950. M. Powell, E. Pressburger, Scarpette rosse, 1948. K. Russell, Il boy friend, 1971; L’ultima Salomè, 1988. G. Salvatores, Turné, 1989. C. Saura, Ay, Carmela!, 1990. J. von Sternberg, L’angelo azzurro, 1930. I. Szabó, Mephisto, 1981; La diva Julia, 2004. L. von Trier, Dogville, 2003; Il grande capo, 2006. P. Yates, Il servo di scena, 1983.

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

Visione dei film
Ogni settimana, dopo le prime due ore di lezione, viene proiettato un film. Nell’ordine: Il volto, Il cantante di jazz, Amanti perduti (prima parte; Le boulevard du crime), Luci della ribalta, Filumena Marturano, All that jazz – Lo spettacolo continua, Nodo alla gola, Scarpette rosse, Il boy friend, Il grande capo.  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Per sostenere l’esame è obbligatoria la frequenza delle lezioni e delle visioni dei film. In sede d’esame lo studente dimostrerà di avere seguito il corso con attenzione, di avere letto i testi e visto i film consigliati. È parte sostanziale dell’esame la redazione di un Progetto di regia.

BIBLIOGRAFIA:

W. Shakespeare, Riccardo III, Tito Andronico, La bisbetica domata, Romeo e Giulietta, Enrico V, Giulio Cesare, Amleto, Otello, Re Lear, Macbeth.
S. Socci, Shakespeare fra teatro e cinema, Le Lettere, Firenze, 2009.
S. Socci, Miti ed eroi nel cinema, Le Lettere, Firenze, 2001.
S. Pietrini, Il mondo del teatro nel cinema, Bulzoni, Roma, 2007.

 

  Fenomenologia delle Arti Contemporanee            

Prof. Pratesi Mauro

Crediti formativi: 6 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Decorazione, Grafica, Pittura, Scenografia 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

L’intento del corso seminariale è quello di fornire all’allievo/a una panoramica assai vasta ed articolata del panorama artistico che grosso modo abbraccia il periodo che va dal primo dopoguerra agli inizi degli anni Cinquanta del Novecento.

CONTENUTI E TEMATICHE:

Nel corso del seminario verranno prese in esame le tematiche artistiche, estetiche e culturali del periodo storico preso in esame con particolare riferimento alla situazione italiana. Particolare attenzione verrà riservata alla lettura critica e visiva dei cataloghi delle edizioni della “Biennale” di Venezia, della “Quadriennale” di Roma e della “Triennale” di Milano, così – come indispensabile- sarà la conoscenza di alcune riviste come “Domus”, “La Casa Bella”, poi, “Casabella”, “Stile”, alfine di comprendere il fenomeno generale di costume: moda, musica, cinema, architettura, arredamento, società, politica culturale.

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

La modalità didattica consiste nel proporre ad ogni lezione frontale un’ argomento che verrà dissertato con l’ausilio dei testi teorici e immagini di opere d’arte, queste, verranno commentate e affrontate criticamente  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Ad ogni lezione l’allievo/a dovrà mostrare il suo impegno critico e partecipe nel seguire coerentemente e regolarmente con frequenza obbligatoria il seminario. Si richiede, altresì, l’intervento attivo dell’allievo/a nel commento delle immagini visive e dei testi teorici presi in esame. La prova finale consisterà in una dissertazione orale sopra i temi affrontati nel corso del seminario

BIBLIOGRAFIA:

La bibliografia specifica verrà presentata e commentata all’inizio del corso, comunque rimando a questi due ampi testi per un primo approccio d’insieme:
H. Foster, R. Kraus. Y.A. Bois, B.H., Buchloch, “Arte del 1900. Modernismo, antimodernismo”, Bologna, Zanichelli 2006.
R. Rosemblum, “La pittura moderna e la tradizione romantica del nord”, (1975), Milano, 5 Continents Editions, 2006.

 

  Teoria della Percezione e Psicologia della forma            

Prof. Pansini Giuseppe

Crediti formativi: 6 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Decorazione, Grafica, Pittura, Scultura 

Anno Accademico: A.A. 2012-2013

Tipologia disciplina: Teorica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

Il corso ha l'obiettivo di fornire agli allievi gli strumenti teorico-pratici di base che consentano di conoscere e muoversi nel campo della Psicologia e, dunque, della Psicologia della Percezione, dell'Arte e della Comunicazione Visiva.
 

CONTENUTI E TEMATICHE:

A partire da un'esposizione di carattere generale di quanto la psicologia ha elaborato in materia di visione, arte e creatività, si propone un approccio storico dei principali modelli e metodologie che hanno caratterizzato lo studio della percezione visiva sia nella prospettiva biologica sia psicologica e psicodinamica. Verranno approfondite le relazioni intercorrenti tra lo sviluppo della personalità e la creatività, tra le proposte sulle modalità di funzionamento dell'apparato psichico e l'oggetto d'arte, sua produzione e fruizione, con particolare riferimento al contributo dato dalla psicologia del profondo alla lettura dell'opera d'arte.
 

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche, Applicazioni pratiche
 

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

Il corso si svolgerà nel secondo semetre con lezioni frontali nei giorni di mercoledì e giovedì. Agli allievi sarà richiesto di completare la propria formazione con l'approfondimento di un tema a scelta  concordato con il docente.Ricevimento studenti primo semestre: 15 Dic 2011, ore 9.30, Biblioteca.Le altre date, secondo il calendario che sarà affisso in Biblioteca.  
 

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Gli esami consistono una prova scritta ed una orale. Le tesi, concordate con il docente, vanno richieste almeno un anno prima della prevista sessione di Diploma.
 

BIBLIOGRAFIA:

Legrenzi P., "Manuale di psicologia generale", Il Mulino, Bologna 1998 (cap. I e III)
Pansini G., "Psiche nella città dell'arte", F. Angeli Ed., Milano 2009
 
Tra i seguenti uno a scelta:
 
Arnheim R., "Arte e percezione visiva", Feltrinelli, Milano 1997
Massironi P., "Fenomenologia della percezione visiva", Il Mulino, Bologna 1998
 
Altri letture saranno consigliate durante le lezioni.
 

 

  Xilografia            

Prof. Molinari Maria Angelica

Crediti formativi: 8 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Grafica 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Teorico-pratica 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

L'insegnamento della Tecnica Incisoria Xilografica apre alla conoscenza del segno grafico, nella sua più amplia espressione artistica. La materia di supporto lignea, materia primitiva, sulla quale si andrà a lavorare, creerà uno stretto legame con l'esecutore, dandogli così la possibilità di trovare la propria creatività, in un confronto stimolante e profondo. Proprio per le sue caratteristiche tecniche, la xilografia rende possibile una percezione più ampia del segno, facendo addentrare lo studente in un “macro” mondo, che spazia dalle più antiche origini, sino ad arrivare alla più contemporanea tecnologia. Lo studente dell'Accademia apprenderà le basi storiche delle tecniche dell'incisione proposte durante il corso e contemporaneamente si applicherà nella produzione artistica di proprie opere originali.

CONTENUTI E TEMATICHE:

La conoscenza della tecnica incisoria Xilografica, come prima tecnica utilizzata nella rappresentazione delle immagini dei libri di testo antichi, da l'opportunità di riscoprire e studiare un passato ancora oggi vivo. Studiando le xilografie antiche e contemporanee, analizzandone sia la struttura, che le tematiche artistiche, si conoscerà e si scoprirà un mondo fatto di immagini ma soprattutto di segni. Il segno come espressione massima della grafica, verrà analizzato nella sua struttura singola per poi utilizzarlo nella composizione della matrice. Successivamente si passerà alla fase di stampa nella quale verranno utilizzati tutti gli accorgimenti tecnici della materia.

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche, Applicazioni pratiche, Progetti laboratoriali/Stage  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

Il corso sarà composto da lezioni teorico/pratiche in maniera da fornire allo studente un maggiore conoscenza della materia. Dopo una prima fase di acquisizione tecnica si passerà alla realizzazione di una immagine incisa sulla matrice. Le progettazioni delle immagini per tale scopo saranno composte da varie tematiche espressive, finalizzate a progetti ben precisi che possono essere svolti singolarmente o in gruppo, il tutto da concordarsi con il docente. Lo studente addentrandosi nel mondo della grafica, dapprima in bianco e nero, per poi passare eventualmente al colore, potrà progettare un proprio percorso formativo. Colloqui e revisioni periodiche si terranno per verificare il lavoro svolto e guidare gli studenti verso risultati finali di buon livello. I prodotti realizzati dagli studenti potranno essere utilizzati per eventuali eventi espositivi e di carattere culturale.  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Il semestre si concluderà con un PRE-ESAME FINALE OBBLIGATORIO
Nella sede di Pre-esame dovranno inoltre, essere presentate tutte le stampe (due copie ad esemplare) pulite, senza passepartout, il tutto raccolto in una cartella contrassegnata dal nome, cognome, corso e matricola dell’allievo.
Le matrici realizzate senza la visione del Docente, non verranno prese in considerazione, per il superamento dell’esame.
Tutti gli elaborati richiesti, devono essere obbligatoriamente eseguiti da ciascun allievo allo scopo di raggiungere il superamento finale del corso.

BIBLIOGRAFIA:

Le tecniche d’incisione a rilievo “XILOGRAFIA”Istituto Nazionale per la grafica Lineamenti di Storia delle Tecniche, Ginevra Mariani, Edizioni De Luca 2001
Le tecniche calcografiche di incisione diretta “BULINO” Puntasecca Maniera Nera Istituto Nazionale per la grafica Lineamenti di Storia delle Tecniche, Ginevra Mariani, Edizioni De Luca 2003
“Il mondo di Escher” J. L. Locher Garzanti 1978, 1982
“Il gesto e il segno” Guido Strazza Edizioni Vanni Schewiller
“La collezione di stampe da Durer a Picasso” Ferdinando Salamoi Arnaldo Mondatori Editore Milano 1971
“Rembrandt Dipinti,incisioni e riflessi sul ‘600 e ‘700 italiano”Autori vari, Skira editore, Milano 2002
“Hayter e l’Atelier 17” Carla Esposito Electra Milano 1990
“EX LIBRIS”Artisti italiani della seconda metà del 900 Andrea Disertori Anna M. Necchi Disertori, Edizioni Hoepli Milano 1989 1993

Questi testi sono consigliati per la loro visione, non essendoci un esame orale non sono obbligatori, ma servono per la conoscenza più approfondita della materia.

 

  Disegno per la Grafica            

Prof. Molinari Maria Angelica

Crediti formativi: 8 

Orario delle lezioni:  

Livello: Triennio 

Corso di riferimento: Grafica 

Anno Accademico: A.A 2012-2013 

Tipologia disciplina: Laboratoriale 

 

OBIETTIVI FORMATIVI:

Il disegno è il fondamento dell'arte, non esiste arte senza disegno,esso viene utilizzato per rendere oggettiva un'immagine. Un sistema di rappresentazione deve costituire uno strumento per il controllo della progettazione e il mezzo essenziale per trasmettere le informazioni necessarie alla realizzazione di un'opera. Individuare gli elementi strutturali di una composizione, conoscere le principali caratteristiche dei fenomeni della percezione visiva legate alla forma e allo spazio, sono gli obbiettivi formativi del corso.

CONTENUTI E TEMATICHE:

Oggi nel contemporaneo, proiettati nel dinamismo sempre più veloce, bisogna soffermarsi sulla composizione dell'immagine e creare con essa una finalità artistica proiettata verso il mondo del lavoro contemporaneo. Il disegno è un insieme di segni e punti, tratti e tratteggi, che con diversa intensità, organizzano una superficie piana. Disegnare serve per esprimere ciò che si percepisce sia con gli occhi che con l'anima. Il disegno dà la possibilità quindi di formarsi artisticamente, di creare immagini. Utilizzando vari supporti e vari strumenti, si raggiungerà la conoscenza del disegno geometrico, prospettico e architettonico, che, sono basilari per la realizzazione di una buona immagine vibrante all'interno di una composizione grafica. Nello specifico del corso finalizzato alla progettazione della grafica d'arte xilografica, si utilizzeranno strumenti adatti che ne rendano l'essenza.

TIPOLOGIA DELLA DIDATTICA:

Lezioni teoriche, Applicazioni pratiche  

MODALITA' DELLA DIDATTICA/ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

Largo spazio sarà dato allo studio della composizione dell'immagine. Si passerà poi all'esecuzione di bozzetti adatti alla progettazione di carte da gioco, ex libris ed illustrazioni per copertine di libri. Questo materiale, selezionato dal docente, verrà poi utilizzato dallo studente per la realizzazione delle proprie matrici durante il corso di xilografia. Colloqui e revisioni periodiche si terranno per verificare il lavoro svolto e guidare gli studenti verso risultati finali di buon livello.  

MODALITA' DI ACCERTAMENTO FINALE:

Nella sede di Pre-esame dovranno inoltre, essere presentati tutti i disegni eseguiti per la realizzazione grafica dei progetti, raccolti ordinatamente in contenitori plastificati o in separate cartelle, contrassegnate del nome, cognome, corso e matricola dell'allievo.
Tutti gli elaborati non visionati dal docente, durante lo svolgimento del corso, non verranno presi in considerazione, per il superamento dell'esame finale.

BIBLIOGRAFIA:

A. Disertori A.M., Necchi Disertori “Ex Libris” Hoepli 1989
E. Bragaglia , M.A.Gai “Sigmund Lipinsky” Edizioni Artistiche Agro 1992
Remo Palmirani, “Ex Libris Art Nouveau” Cantini 1991
J.C.N. Bruintjes N.kohler, Istituto Nazionale per la Grafica Istituto Olandese di Roma “Da Van Heemskerck a Van Wittel disegni fiamminghi e olandesi del XVI-XVII” Fratelli Palombini 1992
Alessandra Pagliano, “Il disegno dello spazio scenico” Hoepli 2002

Questi testi sono consigliati per la loro visione, non essendoci un esame orale non sono obbligatori,ma servono per la conoscenza più approfondita della materia.

 

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